null 8 APRILE, GIORNATA INTERNAZIONALE DEI ROM E SINTI. DIRETTORE UNAR: “MISURE DI SOSTEGNO NON SIANO DISCRIMINANTI VERSO NESSUNO”

8 APRILE, GIORNATA INTERNAZIONALE DEI ROM E SINTI. DIRETTORE UNAR: “MISURE DI SOSTEGNO NON SIANO DISCRIMINANTI VERSO NESSUNO”

Comunicato stampa

08 aprile 2020

L’8 aprile si celebra la 49esima del Romanò Dives, giornata internazionale dei Rom e dei Sinti, istituita in ricordo dell’8 aprile del 1971, quando a Londra si riunì il primo Congresso Internazionale delle popolazioni romanes e si costituì la Romani Union, la prima associazione internazionale riconosciuta dall’ONU nel 1979.  L’UNAR ritiene importante commemorare questa data in questo momento complesso, rivolgendosi alle persone Rom, Sinte e Caminanti, alle associazioni della Piattaforma Nazionale e del Forum delle comunità, e a tutte le persone che sostengono e sono impegnate nella lotta all’antiziganismo.

In questa fase di emergenza provocata dal COVID-19, anche molti Sinti e Rom stanno vivendo particolari difficoltà per i rischi legati alla salute, per l’accesso a distribuzioni di beni di prima necessità, per la contrazione delle proprie prestazioni lavorative e professionali, per le difficoltà di accesso e prosecuzione di percorsi scolastici e formativi. Altri Sinti e Rom sono impegnati in attività di lavoro, di volontariato, di tutela della salute e dei diritti delle proprie comunità e dei cittadini dei propri territori, contribuendo e sacrificandosi per il superamento dell’emergenza.

L’UNAR, attraverso il Direttore Loukarelis, ha recentemente espresso con convinzione l’importanza di adottare misure non discriminatorie che rispondano con efficacia agli specifici bisogni delle comunità, laddove la condizione di disagio sociale e abitativo ostacola l’accesso ai diritti sociali e la prosecuzione dei processi di inclusione e di integrazione avviati. 

Va in questa direzione il rafforzamento degli interventi UNAR di supporto ad autorità locali e società civile attraverso distribuzioni straordinarie di generi di prima necessità e presidi sanitari a chi è maggiormente colpito da problemi di sussistenza. Superata l’attuale fase, l’UNAR è convinto, inoltre, della necessità di ricalibrare le azioni avviate rendendole più efficaci nel quadro emergenziale e post-emergenziale.