Contrasto alle discriminazioni dei lavoratori provenienti da paesi UE, in attuazione della direttiva 2014/54/UE del Parlamento e del Consiglio, relativa alle misure intese ad agevolare l’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione.

Dal 1° febbraio 2022 è in vigore la normativa riguardante il contrasto al fenomeno della discriminazione dei lavoratori fondata sulla nazionalità, in attuazione della direttiva 2014/54/UE del Parlamentoe del Consiglio,relativa alle misure intese ad agevolare l’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione.

La legge europea ha previsto l’inserimento all’interno del decreto legislativo 9 luglio 2003, n.216 dell’art.5 bis assegnando ulteriori compiti all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (UNAR) al quale viene affidato “il compito di svolgere, in modo autonomo e imparziale, attività di promozione della parità e di rimozione di qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei lavoratori che esercitano il diritto alla libera circolazione all'interno dell'Unione europea”.

L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri già svolge specifiche funzioni per la rimozione delle discriminazioni fondate su razza ed origine etnica, fornendo ogni necessaria informazione ed assistenza nei procedimenti giurisdizionali ed amministrativi alle persone richiedenti o lese da atti discriminatori.

Pertanto, in attuazione della direttiva 2014/54/UE, l’UNAR, tramite il suo; Contact Center fornisce assistenza anche per motivi di discriminazione nei confronti dei lavoratori comunitari.